Villa Fagan. Nuova sede della Banca di Cambiano - Firenze
Luogo e anno: Firenze (2009-2015)
Committente: Banca Cambiano 1884 Spa
Incarico: Restauro della nuova sede della Banca Cambiano 1884 Spa
Collaborazioni al progetto: Ing. Manuele Petranelli (strutture), Consilium Srl. Firenze (Impianti), Arch. Massimo Mariani (arredi interni), Arch. Roberto Fabiani (impianti botanici)
Note: Edificio tutelato ai sensi del D.Lgs. N. 42/2004
Dati tecnici: Superficie Totale 1.750 mq | 1 auditorium: 82 posti | Giardino mq. 1.530

Note storiche
Villa Fagan ha molto a che vedere con l'intervento del Poggi per “Firenze capitale”. E' proprio nel resede immediatamente esterno alle mura abbattute – fra Porta a Pinti  e Porta alla Croce – che è stata edificata la villa di Louis Alexander Fagan (nato a Napoli nel 1845), scrittore, artista e incisore, che proveniva da una famiglia incardinata nella diplomazia del tempo; il suo ritratto, eseguito da John Singer Sargent testimonia della sua appartenenza a quell'alta borghesia, che si insediò a Firenze e nelle sue colline circostanti, da Fiesole a Vincigliata, da Bellosguardo a Pian de' Giullàri.
Si tratta di una villa borghese di prima periferia di fine Ottocento a pianta regolare di forma quadrilatera, sviluppata su tre piani fuori terra e su un piano seminterrato collegati da  uno scalone monumentale impreziosito da marmi, lavorazioni artistiche in ferro battuto e da un lucernario centrale. 
Esternamente la villa presenta i caratteri tipici dell’architettura eclettica di fine Ottocento, che trova a Firenze una delle sue capitali, con richiami molto pronunciati di gusto neorinascimentale.
L’edificazione della villa risale all’anno 1899. Il progettista, Salvatore Pirisini, che fu attivo a Firenze tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, era nato a Tempio Pausania nel 1853.

Il Progetto e la realizzazione
Prima dell'acquisto da parte dell'Istituto bancario, la Villa e il Giardino erano appartenuti all'Università di Firenze, che aveva li ubicato i dipartimenti di Giusisprudenza.
La Villa è stata oggetto di un attento restauro conservativo, che l'ha restituita al suo antico splendore di Villa borghese, coniugando le esigenze della nuova destinazione funzionale.
Ad ogni piano, tutti gli spazi sono stati oggetto di approfondita analisi distributiva al fine di garantire la sicurezza e la limitazione degli accessi (con badge) ove necessario per i vari ambienti della Banca. E' stato creato al piano terra l'ingresso con bussole circolari, tipiche della Banca, ed un nuovo corpo scale elegantemente realizzato in acciaio, vetro e legno.
Molti sono stati gli elementi di pregio architettonico che sono stati attentamente restaurati: la vetrata decorata che illumina dall'alto il grande scalone, la loggia in ferro battuto artistico che si affaccia sul giardino al primo piano, gli originari parquet in quadrotte intarsiate, il muro di cinta con le sue parti in pietra serena.
Al secondo piano, in un ampio salone precedentemente suddiviso in piccoli ambienti, si è creato un auditorium per 88 persone, dotato di particolari accorgimenti acustici e tecnologici, molro usato per seminari, formazione, conferenze.
Alle pareti dell'auditorium, inglobati nei rivestimenti fonoassorbenti, sono stati creati dei supporti per allestimenti espositivi, in modo da ospitare mostre temporanee.
La Villa è circondata da un ampio giardino, in origine fortemente degradato, e ripristinato nel suo assetto originario “all'italiana”, impreziosito da un pozzo e una serra, oggi reinterpretata per ospitare lo sportello Bancomat.

I rilievi con tecnica laser-scanner
La redazione decorativa delle principali sale del piano terra presentava una notevole ricchezza di rilievi, cornici, di forma anche elaborata e quindi difficilmente rilevabile con strumenti standard. Anche i vani del grande scalone in marmo, di altezza notevole, presentavano decorazioni e rilievi di grande complessità, unitamente a cornici elaborate e finemente sagomate: festoni e ghirlande floreali in rilievo, con vaghi rimandi (monocromi) alle decorazioni “a grottesche”, oltre a modanature classicheggianti all'imposta delle sgusciature dei soffitti.
E' stato quindi effettuato un accurato rilievo con tecnica “laser-scanner”, volto ad una rilevazione di grande dettaglio delle fini decorazioni in rilievo presenti.
Si sono ottenuti così sia files cad di estrema precisione, sia immagini raster bidimensionali a colori di grande dimensione e suggestione, con le quali si è potuto documentare adeguatamente il rilievo dello stato di fatto, anche ai fini della presentazione del progetto di restauro presso la Soprintendenza.